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Gita a Galceti '98
MA CHI L'AVREBBE MAI DETTO…

Ve lo sareste mai aspettato voi quella domenica mattina di aver progettato la giornata tutta in un modo e di aver fatto poi tutto l'esatto contrario? Beh, noi no davvero, poiché domenica 21/6/1998, alle 9.00, l'"allegra brigata dei chierichetti di S. Paolo" era pronta in Piazza S. Domenico per partire alla volta di S. Maria a Colonica, composta da:

Alessandro Camuso,
Massimiliano Pini,
Francesco Abbate,
Andrea David Pini,
Loretta Fissi.

Ma quando sbucammo nella piazza, ci trovammo davanti al deserto!
Aspetta, aspetta, decidemmo di chiamare Don Remo: "La gita è sospesa, causa pochi partecipanti".
Che fare???
Nelle nostre teste sorsero mille punti interrogativi.
Tornare a casa non si poteva davvero, e allora, pensa che ti ripensa, l'idea balenò nelle nostre menti: GALCETI!!!
Galceti, sì, ma come ci si arriva? Che bus prendere? Da dove? Boh!!!
Ma non scoraggiamoci, all'agenzia della C.A.P. sapranno aiutarci; così fu!
Eccoci al parco: la giornata è bella e soleggiata e così ci inoltriamo un po' tra i pini e gli abeti di Galceti.
Trovata una buona sistemazione dove accamparsi, gettiamo le tende e come ogni rispettabile comitiva, costruiamo anche noi il nostro diario di bordo: fra quattro alberi, con delle pietruzze nere che hanno composto le lettere:

Ore 11.00 Inizio giochi
Ore 13.00 Pranzo
Ore 15.00 Partenza

"Costruiamo ognuno la nostra casa" sono state le parole che hanno dato inizio al grande gioco; qui, infatti, ognuno di noi si è impegnato per delineare i propri confini: chi con pietre e pigne faceva le mura, chi con arbusti e fraschette faceva porte e finestre, chi liberava l'impiantito dagli aghi di pino: tutti indaffarati per rendere la casa bella e accogliente per sé, ma anche per i vicini che venivano a trovarlo!
Stabilita ormai una fissa dimora siamo pronti per partire all'avventura, e soprattutto alla ricerca di sassi, di foglie, di pigne, di legnetti, di erba e di fiori e, per concludere, di tappi, sì, anche di tappi!
E così i nostri coraggiosi eroi si inoltrarono nella selva: chi corre di qua, chi salta di là, chi scompare e poi riappare, per portare questi materiali nelle proprie case, che di volta in volta vengono loro indicati.
E pensate, tutto cronometrato a suon di fischietto!
Le case sono piene ormai di ogni cosa.
Ore 13.00, decidiamo di riempire anche il nostro stomaco.
Mangiato e bevuto, dopo un po' di riposo nelle proprie case, siamo pronti per continuare; adesso il sole è alto e picchia sulle nostre teste, trapassando fra le chiome degli alberi, che ci offrono ombra a sprazzi qua e là. Ed è proprio sotto quest'ombra che comincia la nostra riflessione, davanti alle bellezze del creato; per cominciare, ascoltiamo e annotiamo tutti i suoni che la natura ci regala e che noi distrattamente, spesso non ascoltiamo: il frusciare del vento sulle cime degli alberi, il cinguettio degli uccellini, il canto della cicala e della faraona, l'abbaiare di un cane lontano, il rumore di un'auto e di un aereo…, poi guardiamo tutto ciò che ci circonda e proviamo a riscriverlo: gli alberi e i cespugli, il cielo azzurro, i raggi luminosi del sole attraverso i rami degli alberi, che ondeggiano al vento, il volo degli uccelli, un passante, una fila di formiche intente a lavorare, e perfino una noiosa mosca che ci impediva di scrivere…
Bello vero? Adesso non resta che capire bene perché tutto questo.
Seduti in cerchio davanti alle nostre raccolte, cominciamo a conversare… Dopo attimi di silenzio …il verde, suscitava speranza, i fiori, la felicità dello stare insieme nella ricerca e nell'aiuto reciproco, le pietre, le difficoltà e i legni, l'amicizia che può risultare fragile se non legata a Cristo, come legno secco, che a differenza di una robusta quercia, prende fuoco e diventa cenere!!!
OK ragazzi, e perché no: i sette oggetti naturali potrebbero trasformarsi nei sette doni dello Spirito Santo.
Ma i tappi? Beh i tappi, purtroppo, sono il simbolo dei peccati che rovinano questi bei sette doni, come la spazzatura fa con la natura se non viene gettata nel contenitore.
E i suoni, e le cose viste e sentite?
Questi sono la voce dello Spirito Santo che a volte ci scordiamo di ascoltare e facciamo di testa nostra; come ci scordiamo di osservare, anche la natura ed i suoi bellissimi colori!!!
Eh già, è proprio vero, e ora cosa si fa?
Siccome è lo Spirito Santo che edifica la Chiesa, prendiamo tutte queste cose come simbolo e costruiamo la Pieve di S. Paolo a Stagnana.
Allora c'è stato chi, con due bastoncini e qualche filo d'erba, ha fatto un bel crocifisso, chi, con le foglie, ha fatto l'altare e con le pigne la sacrestia, chi, con i legnetti, le panche, ed abbiamo avuto anche una signora formica come prima fedele!!!
Ma adesso la giornata volge al termine e dopo aver recitato insieme il Padre Nostro, l'allegra comitiva s'incammina per tornare a casa.
Adesso un bel ristoro a base di ghiacciolo e una risistemata a casa di Loretta e poi, come bravi chierichetti, tutti a servire la S. Messa delle 18.00.
Siamo rimasti davvero contenti tutti di questa bella giornata. Un solo rammarico: mancava la macchina fotografica per fermare questi momenti di attività vissuta.
Vogliamo che il nostro più sentito grazie vada allo Spirito Santo, che ha reso possibile la realizzazione di questi splendidi e indimenticabili momenti.

Gli Animatori del Gruppo Chierichetti