IL RITROVAMENTO Notizie dell'esistenza di un affresco trecentesco con
figure di Santi, esistente sul muro di una casa colonica, posta in un
quadrivio abitato che portava il nome di San Paolo, era stata data fin
dal 1935, dallo storico pratese Ruggero Nuti. |
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L'AFFRESCO Quando l'affresco fu ritrovato non era possibile proporne il restauro
perché avrebbe comportato lo smantellamento del quartiere né,
perlo stesso motivo, era possibile eseguire una serie completa di saggi
pittorici atti a definire lo stato di conservazione e le dimensioni
dell'opera d'arte. |
Seguirono anni di attesa per la ricerca del finanziamento
finché la sensibilità del LIONS CLUB PRATO DATINI
assicurò il non indifferente importo necessario al restauro,
che è stato effettuato dalla stesso Centro Restauri di Prato
che aveva eseguito il distacco.
Sono perdute invece le immagini dei Santi che erano
contenute nelle finte nicchie polilobate adiacenti. Per l'individuazione
stilistica e la conseguente attribuzione, dopo il restauro, sono stati
sottoposti all'esame della Conservatrice del Museo Civico di Prato Maria
Pia Mannini che ha redatto la scheda scientifica. Arch. Luciano Catarzi |
I testi e le immagini di questa pagina sono tratti dal volume:
"IL RESTAURO DEGLI AFFRESCHI DELL'ANTICA PIEVE
DI S. PAOLO A PRATO"
di Luciano Catarzi e Maria Pia Mannini
Teoria dei Santi, da destra raffiguranti San Paolo, Sant'Antonio Abate, Santo Stefano |
Le fasi del trasporto |
La testa di San Paolo al momento del restauro |
Il lavoro di pulitura |
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