Gli Affreschi

IL RITROVAMENTO

Notizie dell'esistenza di un affresco trecentesco con figure di Santi, esistente sul muro di una casa colonica, posta in un quadrivio abitato che portava il nome di San Paolo, era stata data fin dal 1935, dallo storico pratese Ruggero Nuti.
Le ulteriori ricerche hanno portato a riconoscere nella antica casa colonica i resti di una chiesa.
Nel plantario dei Capitani di Parte del 1584, nella Potesteria di Prato, conservato all'Archivio di Stato di Firenze, nel Foglio 502 è schematicamente indicata, presso un quadrivio della terra denominata San Paolo Vecchio, una Chiesa a tre navate dotata di un campanile, con l'asse maggiore in direzione Est-Ovest.
Il plantario indicava anche l'area dell'annesso cimitero. A tale proposito i proprietari degli attuali edifici riferiscono di numerosi reperti umani emersi in occasione di lavori avvenuti per modifiche ed ampliamenti.
Si può quindi individuare questo edificio come la PIEVE di SAN PAOLO a STAGNANA ricordata per la prima volta in un diploma Ottoniano del 998.


San Paolo con la spada e con il libro
Particolare dell'affresco

L'AFFRESCO

Quando l'affresco fu ritrovato non era possibile proporne il restauro perché avrebbe comportato lo smantellamento del quartiere né, perlo stesso motivo, era possibile eseguire una serie completa di saggi pittorici atti a definire lo stato di conservazione e le dimensioni dell'opera d'arte.
L'ultima occasione per il recupero avvenne a seguito della decisione, da parte della nuova proprietà dell'immobile, di ristrutturare l'alloggio.
In accordo con la proprietà fu deciso il distacco dalla parete in previsione del suo restauro e della nuova collocazione.
La proprietà pose, come unica condizione, che una volta restaurato l'affresco, fosse collocato nella nuova Chiesa di San Paolo a Stagnana che stava sorgendo su un'area finitima, a Nord del vecchio insediamento.
La volontà del donatore, non scritta, è stata ora esaudita.
Il proprietario, un minatore emigrato nel Belgio e stabilitosi successivamente a Prato, morì pochi mesi dopo il consenso, causa la silicosi contratta nelle miniere di carbone.
Il distacco fu effettuato dal Centro Restauri Piacenti di Prato, gestito dai fratelli Piacenti, allievi della scuola di pittura murale di Figline di Prato, diretta da Leonetto Tintori, artista e restauratore di alta professionalità, senza pretendere un immediato compenso, ma rinviando il tutto a tempi migliori, nella speranza di un eventuale mecenate interessato a questo recupero.


S. Antonio Abate
IL RESTAURO

Seguirono anni di attesa per la ricerca del finanziamento finché la sensibilità del LIONS CLUB PRATO DATINI assicurò il non indifferente importo necessario al restauro, che è stato effettuato dalla stesso Centro Restauri di Prato che aveva eseguito il distacco.
Lo stato lacunoso delle decorazioni non permette di definire esattamente le dimensioni originali dell'affresco ma, in via approssimativa, possono determinarsi in m. 6,00 x 3,00.
Sono riconoscibili, dalle loro iconografie, San Paolo con la spada, Sant'Antonio Abate, protettore delle messi e degli animali, Santo Stefano, il martire a cui è dedicata la Cattedrale di Prato e San Cristoforo.


Testa di Santo Stefano

Sono perdute invece le immagini dei Santi che erano contenute nelle finte nicchie polilobate adiacenti. Per l'individuazione stilistica e la conseguente attribuzione, dopo il restauro, sono stati sottoposti all'esame della Conservatrice del Museo Civico di Prato Maria Pia Mannini che ha redatto la scheda scientifica.
Dopo un millennio dalla sua nascita e secoli dal suo declino come Pieve, sono così tornati alla benedizione dei fedeli i resti pittorici della Chiesa che, per un singolare caso, splendono nuovamente nella omonima e moderna Chiesa di San Paolo a Stagnana, sorta nei pressi di quella scomparsa.

Arch. Luciano Catarzi

 

I testi e le immagini di questa pagina sono tratti dal volume:

"IL RESTAURO DEGLI AFFRESCHI DELL'ANTICA PIEVE
DI S. PAOLO A PRATO"


di Luciano Catarzi e Maria Pia Mannini

Teoria dei Santi, da destra raffiguranti San Paolo, Sant'Antonio Abate, Santo Stefano

Le fasi del trasporto

La testa di San Paolo al momento del restauro

Il lavoro di pulitura
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