Le Comunicazioni del Parroco
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"RENDIAMO SEMPRE GRAZIE A DIO PER…L’OPEROSITA’ DELLA VOSTRA FEDE, LA FATICA DELLA VOSTRA CARITA’ E LA FERMEZZA DELLA VOSTRA SPERANZA NEL SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO"
(Prima Tessalonicesi 1,2-3)

L’Apostolo Paolo, Silvano e Timoteo, preso atto del buon andamento della Comunità di Tessalonica, hanno sentito la necessità di “rendere grazie a Dio” per il cammino positivo che la Comunità stava facendo.
E’ interessante la triplice motivazione del ringraziamento che hanno fatto: “Rendiamo sempre grazie a Dio per…l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo” (I Tess. 1,2-3). La virtù della fede è stata certamente alla base della loro carità e della loro speranza.
Ecco alcune indicazioni su queste tre virtù.

  • La fede è la virtù che apre la mente e il cuore al Signore e lo accoglie senza riserve, senza ritardi e senza paure. Chi ha fede, obbedisce sempre alla sua Parola e si lascia guidare anche per strade che non conosce. L’uomo di fede non si ferma a quello che vede, a quello che sente, a quello che riesce a capire, ma accetta tutto quello che va oltre il suo vedere e il suo sentire, perché Dio lo ha rivelato.
    I Padri della Chiesa presentano la fede con tre significative affermazioni: “La fede vede l’invisibile, crede all’incredibile e riceve l’impossibile”.
    La fede è un dono prezioso che ci viene conferito con il Sacramento del Battesimo. Riceviamo il dono delle fede come piccolo seme destinato poi a crescere con le opere di carità che possiamo e dobbiamo compiere durante la vita.
  • La carità è l’attenzione e l’aiuto concreto che ogni cristiano deve avere vero il prossimo che si trova in difficoltà. Bisogna mettere in conto che a volte aiutare il prossimo vuol dire soffrire, ma è proprio nel sacrificio che si vive la vera carità.
    L’esperienza conferma che un atto di carità fatto con sincero amore, abbatte barriere indistruttibili. Un atto di carità, un gesto di gentilezza, un sorriso è sempre una vittoria. La carità, se vogliamo che veramente giovi alle persone che incontriamo, va fatta con sincerità. Grande è la carità di coloro che sanno perdonare le offese ricevute.
    E’ nell’esercizio della carità che si sperimenta la pace e la gioia di vivere.
    La carità è il passaporto indispensabile per entrare in Paradiso.
  • La speranza è la virtù che apre il nostro cuore e ci fa intravedere ciò che ancora non possediamo, ma che certamente un giorno raggiungeremo. In un certo senso la speranza ci distacca dai beni terreni per farci vivere con il desiderio dei beni eterni. Noi siamo un popolo in cammino verso una meta ben precisa: l’incontro definitivo con Dio, quindi la speranza, è paragonabile a una luce che rende quasi visibile la meta a cui tutti siamo chiamati. Per noi Cristiani, la speranza trova il suo fondamento sulla verità della Parola di Dio. La speranza si trasforma in gioia quando viviamo la presenza di Gesù in mezzo a noi, che ci guarda, ci ascolta, ci sorride e ci ama.

La comunità di Tessalonica su queste virtù ha dimostrato di aver fatto un buon cammino al punto da meritare dall’Apostolo Paolo e dai suoi collaboratori un sincero compiacimento.
Il cammino della grande famiglia di Dio, la Chiesa, anche oggi deve procedere con grande fede, con generosa e sincera carità e sempre sostenuta da una viva speranza.
Anche noi personalmente dobbiamo camminare con la certezza che siamo “davanti a Dio e Padre nostro”. Nella misura in cui siamo coscienti di essere alla presenza di Dio, troviamo la forza per superare le inevitabili difficoltà che la vita presenta. Se un bambino si trovasse a camminare da solo in mezzo alle nostre città, convulse come sono, potrebbe incorrere in gravi pericoli. Ben diversa è la situazione se quel bambino può contare sulla protezione e sull’assistenza dei suoi genitori. Dio, nostro Padre, non ci lascia soli e parla a noi come ha parlato al suo servo Abramo: “Cammina davanti a me” (Genesi 17,1).
Rassicurati dalla Parola di Dio, dobbiamo sentirci interiormente sereni e contenti anche quando la strada da percorrere si presenta difficile e insidiosa.