La Chiesa - Il Battistero

Il Battistero, con l'acqua viva che scaturisce dalla pietra, è simbolo di vita: ricorda Mosè dell'Antico Testamento che dissetò il popolo d'Israele con l'acqua della roccia e Gesù Cristo, la roccia nuova, da cui sgorga l'acqua viva, segno di vita, di speranza, di grazia, in cui viene immerso chiunque con il battesimo diventa membro del popolo di Dio.
Chi vuol essere battezzato, deve scendere nel fiume del Giordano come Gesù stesso, cioè morire al peccato, risorgere all'amore.

Ha ideato il Battistero, l'Arch. Paolo Paoletti e vi ha dato un carattere realisticamente fluviale, esprimendo attraverso i marmi frastagliati, la roccia da cui scaturisce l'acqua, i riverberi che si formano, forza e poesia spontanee, la realtà dell'"acqua che zampilla in vita eterna", il "mistero della vita nuova", la purificazione e la gioia pasquale.
Completa l'angolo, il monumentale Crocifisso di Marcello Tommasi.

Il Tabernacolo

La custodia eucaristica, in bronzo e ottone dorato, semplice e nobile nello stesso tempo, è il cuore del tempio. In essa è custodito Gesù, Cibo di Vita, e ad esso converge l'attenzione di tutto il popolo.
E' opera di Giovanni Quagli, cesellatore in Firenze, che ha al suo attivo opere a S. Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Tolentino e ha modellato i calici per Mons. Matteucci, Arcivescovo di Pisa, e del Card. Ballestrero di Torino.

Il Crocifisso

Il Crocifisso della Chiesa di S. Paolo, fuso in bronzo, dell'altezza di m. 2,30, è un esempio significativo di questa capacità artistica che, traendo ispirazione dai modelli classici, vi infonde tremiti e vibrazioni di una civiltà contemporanea che percorre strade di profonda crisi ma, insieme, di faticosa e credibile rinascita.
Il dramma di Cristo, uomo-Dio, è colto nel momento supremo del sacrificio, del dono, di un'immolazione che apre la storia alla Chiesa, dove i credenti sono il frutto di quella gestazione avvenuta e sublimata nella Croce.
Perciò ha trovato una coerente collocazione religiosa nel lato destro anteriore dell'edificio sacro, dove scorre l'acqua del Battesimo e si trova il tabernacolo dell'Eucaristia.
Il Cristo crocifisso origina e fonda una storia umana e divina, attraverso la quale il cristiano è generato e si apre a tutta la vita di Dio. Forse più facile può apparire una lettura umana del Cristo, dove la torsione delle membra e i segni di dolorosi incavi documentano l'urlo di una passione al limite, ma l'intatta offerta del corpo di Cristo, senza cedere alle sfigurazioni di tanta arte attuale, conduce alla preghiera piena e solenne di Cristo sacerdote "che si offre liberamente alla sua passione".
É il prezzo della salvezza, la perenne gratuità dell'amore.

Autore del Crocifisso della Chiesa di San Paolo è lo scultore Marcello Tommasi.
Nato a Pietrasanta (Lucca) nel 1928, laureato in lettere a Firenze, si dedicò alla pittura seguendo Annigoni e guardando allo stile dei Macchiaioli.
In scultura il suo collegamento è con i Greci e i Manieristi, ma la sua è un'interpretazione moderna, definita di "un umanesimo disperato ed esaltato".
In effetti, il dato artistico più rilevante è l'intervento sulla tradizione classica, sommossa da drammatica tensione espressiva.
Dopo una carriera, corredata da riconoscimenti importanti, come il Premio al Concorso di Scultura per una statua in occasione del IV Centenario della morte di Michelangelo nel 1964, le sue opere le troviamo in importanti collezioni pubbliche e private (Vaticano, Parigi, Firenze, Barcellona, Pisa, Varsavia, per citare alcune tra le più prestigiose), oltre che in piazze italiane e straniere.
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